Cath Crowley,

Recensione: Io e te come un romanzo di Cath Crowley

dicembre 05, 2017 Virgy 0 Comments

Carissime lettrici oggi la nostra Anna ci parla di Io e te come un romanzo di Cath Crowley, uscito in Italia il 19 settembre 2017 per DeA Planeta.
Titolo: Io e te come un romanzo (titolo originale “Words in deep blue)
Autore: Cath Crowley
Editore: DeA Planeta
Genere: young adult contemporaneo
Pagine: 352
Costo: € 6.99 ebook € 14.90 cartaceo

Trama:
Ci sono ferite che non si rimarginano, giorni che non si dimenticano. Come quello in cui il cuore di Rachel si è spezzato per la prima volta. È una notte d’estate, e lei sta per trasferirsi dall’altra parte del Paese. Nelle ore che restano prima della partenza vuole dire addio a tutto ciò che sta lasciando: la scuola, gli amici e, più di ogni cosa, Henry Jones, il ragazzo che conosce da sempre, con cui ha condiviso le letture, i sogni, le paure e le passioni. Così, Rachel entra furtivamente nella libreria gestita dai Jones e infila una lettera tra le pagine del libro preferito di Henry. Una lettera in cui gli confessa il suo amore, un messaggio in bottiglia lanciato in un oceano di parole, a cui lui non risponderà mai. Sono passati tre anni, e quel giorno sembra appartenere a un’altra vita perché Rachel, nel frattempo, ha perso il fratello; e lei non è che l’ombra di quel che era. Il dolore la soffoca, e sembra che l’unica via d’uscita sia tornare a casa e riavvicinarsi alle cose che ama di più: la libreria e Henry. I due iniziano a lavorare fianco a fianco, circondati dai libri, confortati dalle voci senza tempo di scrittori e poeti. E, mentre tra gli scaffali impolverati si intrecciano le storie di un’intera città, Henry e Rachel si ritrovano. Perché non c’è posto migliore delle pagine di un libro per ritrovarsi.
Toccante come Raccontami di un giorno perfetto, un romanzo indimenticabile che parla dell’amore in tutte le sue forme. L’amore per chi non c’è più, l’amore per chi ci ferisce e per chi ci guarisce. E poi l’amore più puro di tutti: quello per i libri.
Cath Crowley è un’affermata autrice di libri per ragazzi. I suoi romanzi, tra cui Graffiti Moon, hanno ricevuto i maggiori riconoscimenti per la letteratura young adult. Insegna scrittura creativa a Melbourne, in Australia, dove vive.

Recensione:
Ci sono libri che ti catturano a primo impatto; a me è bastato vedere l’edizione italiana di “Io e te come un romanzo” ed è stato amore. La copertina prometteva quello che di solito cerco in un libro: una storia d’amore delicata, raccontata con proprietà e arricchita dall’immenso amore per i romanzi. Insomma, le premesse per un’ottima lettura c’erano tutte e sono state mantenute quasi tutte.
In “Io e te come un romanzo”, titolo originale “Words in deep blue”, seguiamo da un doppio punto di vista in prima persona le vicende di Rachel, una ragazza che dopo tre anni torna nel suo vecchio paese molto cambiata, e Henry, il suo ex migliore amico, figlio dei proprietari della libreria nonché nuovo ingresso nel club dei cuori spezzati, dopo che la sua storica ragazza Amy lo ha lasciato.
Avete presente le protagoniste tipiche degli young-adult un po’ snervanti, con la tendenza a piangersi addosso, che condizionano la propria vita in funzione del ragazzo di turno? Ecco, dimenticatevene, perché Rachel è di tutt’altra pasta: se la Rachel prima del trasferimento è una ragazza piena di vita, innamorata del suo migliore amico, coraggiosa abbastanza da dichiararsi, seppur in modo indiretto tramite una lettera della quale Henry tre anni più tardi sembra non saperne niente, la Rachel che troviamo tre anni più tardi all’inizio del romanzo è un personaggio assolutamente da conoscere.
La Rachel di oggi è una ragazza che è stata costretta ad affrontare le brutture della vita e a convivere con un dolore pesante, quello della morte del fratello Cal, che sembra aver fermato ogni stimolo, ogni tentativo di andare avanti. Perché avere la possibilità di andare avanti è pericolosamente simile a un tradimento nel confronti di chi quella possibilità non ce l’ha più, e pensare a tutto quello che Cal avrebbe potuto fare, tutta la gamma di esperienze ed emozioni che non avrà mai il piacere di vivere, è una stilettata al cuore, la fa arrabbiare e intristire insieme. Rachel si trova bloccata in un limbo, lo stesso limbo in cui è caduta anche la madre che per processare il proprio dolore non riesce a lenire quello della figlia; l’unica maniera per ripartire è allontanarsi da quel blu profondo dell’oceano che si è preso la vita di Cal e da un microcosmo che le ricorda costantemente che lui non c’è più.
“Mi domando come potrà mai dimenticare una cosa simile. E mi domando come potrà mai andare avanti se non lo farà.”

Così Rachel torna nel suo paese originario, dove nessuno sa di Cal, e finisce per lavorare nella libreria dei genitori di Henry. Il suo compito è catalogare le note, le sottolineature e le lettere della “Biblioteca delle lettere”, un reparto dove i libri non sono in vendita e possono essere letti e usati come tramite per dialogare con altri lettori, in forma più o meno anonima. Proprio lì Rachel ritrova Henry e pian piano riscopre la loro comune passione per le chiacchiere libresche, ciò che l’aveva fatta innamorare di lui, i ricordi di un amore non corrisposto che un tempo erano spiacevoli e che dopo la morte di Cal sembrano un piccolo fastidio da niente, accaduti solo per essere serenamente dimenticati.
“Se fossero soltanto parole, allora le persone non si innamorerebbero a causa loro, non soffrirebbero a causa loro, non smetterebbero di soffrire a causa loro.”

Se Rachel ha questo enorme fardello da gestire, che le toglie un po’ di spensieratezza ma le fa dono di una sensibilità rara e della capacità ancora più rara di dare il giusto peso agli eventi, dal canto suo Henry è la quintessenza della leggerezza. E in questo è un adolescente vero: piacione ma non perfetto, con un’intelligenza tanto affilata quando esamina i libri quanto impacciata quando si tratta di “leggere” le azioni della quotidianità, si comporta in modo lieve ed egoriferito, che si tratti dell’ultima rottura con la sua ragazza o della decisione improvvisa di sua madre di mettere in vendita l’unica realtà che abbia conosciuto, la libreria di famiglia ormai in fallimento.
Non aspettatevi il ragazzo impeccabile che compie le scelte giuste: Henry impiegherà davvero molto ad aprire gli occhi e nel frattempo combinerà parecchi guai, sia in amore sia sul fronte familiare sia con Rachel, la stessa ragazza con cui tre anni prima dormiva nella libreria dopo ore di discussioni e adesso così diversa e così distante da lui. In un certo senso i due si completano alla perfezione. La profondità di Rachel servirà ad Henry per realizzare che prima o poi dobbiamo crescere, compiere scelte che comportano rinunce e poi convivere con le nostre decisioni sbagliate. E la spensieratezza di Henry servirà invece alla nostra protagonista per capire che per andare avanti bisogna lasciare e lasciarsi andare con quel pizzico di incoscienza che a volte è l’unico ingrediente segreto per affrontare la vita.
“Ho guardato il mondo dal lato sbagliato. È la vita a essere importante.”

Accanto alla storia dell’amicizia dei due ragazzi che pian piano si trasforma troviamo un microcosmo di personaggi, una molteplicità di storie secondarie che si intrecciano con quelle della libreria: tra club del libro, uomini che cercano copie perdute e scambi epistolari infilati tra un romanzo e l’altro, ognuno racconta la propria storia senza rubare molto spazio.
L’unica vicenda secondaria a cui è dato più respiro è quella della sorella di Henry, George, una outsider che sotto la rabbia maschera la sofferenza di non essere accettata. Il rapporto che instaura con Martin, l’altro ragazzo assunto assieme a Rachel in libreria, sarà fonte di gioie e di dolori; ma è soprattutto il suo scambio epistolare nella biblioteca delle lettere che vi prenderà il cuore per non restituirvelo più, regalando di fatto le pagine più emozionanti, vivide e autentiche del libro.
“Il passato è con me; il presente è qui. Il futuro è tutto da disegnare e si può cambiare. Dobbiamo solo immaginarlo mentre si stende davanti a noi. Pieno di sole, del blu profondo del mare, e di tenebra.”

Rachel e Henry di sicuro formano una coppia equilibrata, ma la loro prima di essere una storia d’amore è una storia di amicizia e di perdono. Se siete alla ricerca di un romance puro, suggerito velatamente dal titolo e dalla copertina italiana, potreste rimanere non del tutto soddisfatti. Accettato ciò, questo libro ha davvero tanto da offrire.
Se cercate una scrittura attenta, dei dialoghi brillanti, delle riflessioni acute. Se cercate una buona storia che parla della morte in modo realistico e non stucchevole, se cercate dei personaggi talmente sinceri da esistere davvero, sospesi da qualche parte tra la nostra e la fantasia dell’autrice. Se cercate un inno alla lettura, ai libri e alle librerie, se cercate un’autorizzazione a scarabocchiare le pagine delle vostre copie senza sentirvi in colpa. Se volete scoprire quali sono le parole nel profondo blu del titolo originale e quanto vi faranno piangere, questo è il romanzo che fa per voi: non esitate oltre, entrate nella “Biblioteca delle lettere”, sedetevi sui divanetti e leggetelo. E poi attardatevi fino a sera, srotolate i sacchi a pelo per terra, accomodatevi accanto a Rachel e Henry e ascoltateli mentre vi raccontano come sono diventati grandi.
Anna N.
LCDL

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